giovedì 20 marzo 2014

A colazione con...

Dino Del Corso
Ceo di Semplicemente Chic


Amante del bello e dell'eleganza, Dino Del Corso è costantemente alla ricerca di particolari mai banali. Ceo del brand Semplicemente Chic, la sua mission è educare allo stile. Originario di Pisa e torinese d'adozione, questo professionista dell'image and luxury consulting è specializzato in face fitting, wardrobe restyling, dress code etiquette, bon ton e wedding dress. Davvero infaticabile, è anche make-up artist e personal shopper for luxury accessories ed offre la sua consulenza ai brand più prestigiosi della moda sia in Italia sia all'estero. Docente presso la Professional Lab, Accademia di Marketing Comunicazione e Moda, è inoltre image consulting e make-up artist per il cinema, mentre in radio firma la rubrica Galateo Express su RVUno dedicata allo stile, al bon ton e alla cura dell'immagine. Last but not least, Dino Del Corso organizza workshop a tema dedicati ai privati e alle aziende, dei quali uno dei più richiesti ha per protagonista... the English tea.
Dal sito www.semplicementechic.com si evince che l'etiquette ha per te un significato basilare: ci parli dei corsi che organizzi su questo tema?
"Oggi più che mai il galateo è un valore fondamentale e saper adottare il comportamento più consono ad ogni situazione è imperativo tanto sul lavoro quanto nella vita privata. Nel sito spiego come si svolgono i corsi dedicati al bon ton e all'etiquette, che sono suddivisi in diversi temi. L'Arte del ricevere si articola in incontri dedicati alla mise en place della tavola e alle modalità da seguire per essere dei padroni di casa e degli invitati impeccabili; l'Arte del viaggiare si rivolge ai business manager che hanno la necessità di preparare una valigia che rispecchi la loro agenda di lavoro e che coniughi capi basic con altri più trasversali. I workshop di Business etiquette, declinati sia per chi lavora in Italia sia per chi opera all'estro, puntano invece a valorizzare il perfetto stile del business man o della business woman: dall'abito da indossare all'atteggiamento da tenere sino all'organizzazione di una colazione di lavoro. Sempre più, avere un'immagine impeccabile e adeguata al contesto, sapersi proporre, conoscere le regole del bon ton sono aspetti strettamente correlati alla professionalità di una persona".


Un'altra tua passione è la celebre bevanda inglese: cosa significa essere un Victorian tea planner?
"Significa organizzare tea party in stile vittoriano. Questo tipo di evento è perfetto per rendere originale un compleanno, un addio al nubilato, un incontro tra amiche o un meeting di lavoro. La location può essere proposta dal cliente o selezionata da me e tutto, dalle miscele proposte al food, dalla musica di sottofondo alla mise en place della tavola, dalla creazione degli inviti alle gift bags per gli ospiti, rievoca l'atmosfera britannica".
Perché hai scelto l'English tea e non il Japanese tea come protagonista dei tuoi eventi?
"Perché sono affascinato dallo stile inglese del periodo vittoriano e dalle sue regole del buon vivere. Credo che la cerimonia del tè giapponese sia più distante dalla nostra cultura, mentre quella britannica sia affine ai salotti torinesi. Sia nei workshop a tema sia durante gli eventi che organizzo per i clienti, trasmetto quanto appreso dai maestri dell'eccellenza in materia di bon ton, etiquette e arte del ricevere oltre al konw-how acquisto durante i seminari di tea sommelier".
Semplicemente Chic si occupa anche di image consulting per lui e per lei.
"Esatto. Predispongo incontri mirati in atelier per suggerire il look più adatto alla persona in rapporto al fisico, al carattere, al lavoro e al tipo di vita che conduce. L'importante, secondo me, è consigliare degli outfit che facciano sentire bene chi li indossa e che non snaturino la sua indole. Grazie ad una ricca agenda di fornitori dedicati, posso proporre il look giusto ad ognuno anche in funzione del budget a disposizione".
Per concludere, parliamo di face fitting e make-up?
"Il mio brand si occupa di immagine a trecentosessanta gradi e non può quindi prescindere da questi aspetti. Da sempre lavoro nel settore beauty come make-up artist per il cinema e per i privati, ma anche come insegnante. Organizzo corsi a tema per piccoli gruppi o per aziende, sono bridal consultant e mi occupo anche di face fitting ovvero consiglio gli accessori che meglio si adattano al viso".





















lunedì 17 marzo 2014

A Torino è di moda la moda

Immaginare, creare, raccontare. Sono questi i verbi che dal 20 al 23 marzo faranno da fil rouge agli incontri che si terranno al Circolo dei Lettori di Torino e in altri spazi della città. Sì, perché all'ombra della Mole si snoda un dedalo di atelier, concept store, aziende che hanno molto da comunicare in fatto di moda. Non a caso, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, il capoluogo piemontese in questo settore era secondo solo a Parigi. L'edizione targata 2014 di Voce del Verbo Moda si articola in Incontri di stile in cui i protagonisti italiani e internazionali fanno il punto sui trend e sul Made in Italy, Imprese straordinarie dove vengono presentate alcune aziende che uniscono imprenditorialità e artigianalità per promuovere la qualità sartoriale e Dietro le quinte per vivere il backstage di uno shooting da protagonista. Non mancano poi workshop, mostre a tema, visite all'interno delle imprese per conoscere chi fa dell'eccellenza la propria firma e ancora Fashion Flânerie ovvero itinerari urbani alla scoperta della Torino della moda e l'appuntamento con Byhand, la mostra mercato che punta sulla ricerca e sulla filosofia della piccola serie e del pezzo unico.
Ideato e organizzato dal Circolo dei lettori di Torino, Voce del Verbo Moda ospita i protagonisti del settore: gli stilisti Ennio Capasa, Stella Jean, Alberta Ferretti, l'esperto di immagine Diego Dalla Palma, il capo redattore moda di Marie Claire Antonio Mancinelli, la giornalista e scrittrice Cristina Parodi, solo per citarne alcuni. A tutto fashion, quindi, con chi crea, progetta, scrive e influenza questo settore per conoscere come vengono definiti gli stili di vita della nostra società e per approfondire l'importanza di un comparto economico che è anche patrimonio collettivo del nostro Paese.
Per info: Voce del Verbo Moda





martedì 11 marzo 2014

A colazione con...

Fabrizio Vespa
giornalista, scrittore e dj

Fabrizio ama e vive intensamente Torino. Le trame della città sono tatuaggi nel suo io, ecco perché non la subisce, ma ne è protagonista. Trendsetter più o meno consapevole, con le sue diverse professioni ha dirottato il capoluogo piemontese dal microcosmo sabaudo al macrocosmo internazionale. Poliedrico e dotato di un'intelligenza curiosa, ha vissuto l'età dell'oro del nightclubbing, surfando tra la scrittura e la musica. Fino ai 30 anni ha lavorato per Radio Flash, La Stampa e Torinosette e alla fine degli anni '90 è passato a Radio Rai; trasferitosi a Roma, ha condotto Rai Stereo NotteSuoni e Ultrasuoni su Radio 2 Rai proponendo sound alternativi insieme con Marina Petrillo. Il 2000 segna il Millennium bug radiofonico e molti programmi di musica specializzata lasciano il posto ad altri condotti da celeb anziché da speaker professionisti. Dopo 4 anni Fabrizio torna quindi a Torino e riprende le sue attività di giornalista e dj, oltre che di organizzatore di serate ed eventi, lasciando come sempre un segno indelebile sotto la Mole. Al suo attivo c'è anche una trilogia di libri: L'altra Torino, in cui racconta i quartieri meno centrali e blasonati ma non per questo anonimi, Torino TRue in cui descrive la città in 150 scatti realizzati con lo smartphone e rigorosamente senza filtri o App, e Mal di Torino, un viaggio tra realtà e finzione per spiegare perché i suoi abitanti non riescono a scollarsi del tutto da questo luogo. Il Dottor Vespa continua a collaborare con La stampa, è direttore di SugoNews, uno dei fondatori di Globular, agenzia di comunicazione e ufficio stampa, e di tre associazioni culturali (Riquadrilatero, Azimut e Glocal Sounds), collabora con il Circolo dei Lettori e con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e molto altro ancora, ma questa è un'altra storia.
Iniziamo dalla fine: Voce del verbo moda.
"Il 21 marzo sarò il regista di Distretto dello stile, un tour nel quadrilatero romano per far conoscere i centri e le botteghe che ancora oggi animano la zona. L'appuntamento è alle ore 17.30 al Laboratorio Zanzara di via Bonelli 3, quindi si sale al piano superiore dove ha sede la sartoria Serienumerica per proseguire nel mondo vintage di Magnifica Preda, in via Sant'Agostino 28. Dopo la visita alla torre medioevale della casa del Pignone ci dirigiamo da TAC in via San Dalmazzo e da Born in Berlin in via delle Orfane -  due brand Made in TO con un link europeo - per terminare con un aperitivo da 16 di Luisa e Franchino in via IV marzo 14/a che unisce l'hair styling al design. L'evento si inserisce all'interno del programma di Voce del Verbo Moda che animerà la città dal 20 al 23 marzo".
Sempre a marzo riprenderanno i tour legati al tuo libro Mal di Torino, edito da Espress edizioni. Ce ne parli?
"Lo scorso ottobre le Guide Turistiche Bogianen, partendo dalle pagine del racconto, avevano inaugurato un itinerario per far conoscere quei luoghi che secondo me, con le loro suggestioni, creano una sorta di Mal d'Africa in versione sabauda. Un'iniziativa simile era già stata promossa a maggio, con Books on the Bus, in cui il bus rosso del CitySightseen portava i turisti a visitare quei quartieri che il sottoscritto ed altri autori avevano raccontato nei loro libri. Quest'anno sono previste due date pomeridiane, il 23 marzo e il 6 aprile, e due appuntamenti notturni, il 7 maggio e il 14 giugno".
Soffrire di Mal di Torino significa?
"Significa vivere una malattia dell'anima, un sentimento indefinibile che impedisce ai suoi abitanti di lasciare completamente la città. Torino è un continente mentale, un insieme di emozioni e spunti che legano il nostro spirito alle vie e alle piazze che conosciamo".
Fabrizio Vespa, chi è secondo te Fabrizio Vespa?
"Un ragazzo che ha mosso i primi passi a Torino grazie alla radio. Un dj professionista che ha regalato quell'impostazione mentale necessaria al giornalista e allo scrittore per prendere porzioni di realtà e mixarle, come dimostra Mal di Torino in cui le letture di Cesare Lombroso si uniscono alle interviste ai protagonisti di questa città. Un uomo curioso che ha ancora molto da fare".





Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...