giovedì 22 dicembre 2011

DuParc Oriental SPA... l'arte del benessere

Un'idea regalo davvero glam per questo Natale? Un trattamento presso l'esclusiva DuParc Oriental SPA di corso Massimo D'Azeglio 21 a Torino. Allestita all'interno del raffinato residence DuParc, questa oasi di pace di 500 metri quadri è articolata in più aree specifiche: la sauna aromatica, la vitality pool, le docce della foresta tropicale, la fontana per alleviare i dolori della cervicale e naturalmente l'area relax.

Vitality pool

La pietra nera e il legno di palissandro, che si rifanno ai bagni tradizionali giapponesi, sono la cornice ideale per i diversi trattamenti viso e corpo. Assolutamente da provare sono il massaggio tradizionale tailandese, l'ayurvedico, il coreano alla tecnica Bowen e ancora il trattamento con pietre vulcaniche calde e lo shiatsu. Per recuperare l'armonia e l'equilibrio la SPA propone anche terapie curative e rilassanti quali la riflessologia e l'agopuntura, oltre che una vasta gamma di trattamenti estetici e soluzioni anti-aging. Il tutto studiato per assicurare benessere, salute e bellezza in un contesto raffinato e ricco di charme in cui la discrezione e la cortesia sono dei must. Ecco perché tanti vip si concedono una parentesi di relax proprio qui.


Massage room



lunedì 19 dicembre 2011

A colazione con...

Luca Argentero
attore

Cosa c'è di meglio di un caffè a colazione? E se il caffè in questione facesse anche del bene? Partendo da questa semplice domanda due amici hanno creato una onlus dal nome davvero semplice e immediato: 1 caffè. I fondatori sono Beniamino Savio (presidente) e Luca Argentero (vicepresidente) ai quali si sono aggiunte Silvia Bellesso, Federica Fini e Francesca Argentero.
Lo scorso 17 dicembre questi "eroi metropolitani" hanno firmato la regia di un party ai Lumiq Studios che ha unito solidarietà e divertimento. Perché se basta un caffè per aiutare qualcuno, tanti caffè fanno davvero la differenza, come ci spiega Luca (Argentero) in questa intervista.
Come è nato il progetto?
"L'idea è semplice: offrire un caffè è un gesto comune, un modo per conoscere meglio le persone, concludere affari, risolvere problemi. A Napoli c'è la tradizione del caffè sospeso cioè pagato per chi non può permetterselo, non importa chi. Noi siamo partiti da questa idea e abbiamo creato una onlus che ha come obiettivo aiutare le piccole associazioni no-profit attraverso delle donazioni quotidiane effettuate attraverso il web".
Perché avete scelto internet come mezzo di promozione e donazione?
"Perché è veloce, aggregante, trasversale, sociale, individuale proprio come un caffè e poi perché è lo strumento ideale per un'iniziativa global come la nostra.".
Una donazione diversa ogni giorno: una bella idea.
"In Italia esistono più di diecimila piccole associazioni no-profit che hanno dei progetti concreti, ma pochi fondi per realizzarli. Per supportarle abbiamo pensato di fare una raccolta da destinare ogni giorno ad una specifica iniziativa così da raggiungere quanti più possibili progetti di solidarietà e naturalmente noi non tratteniamo nulla dei diversi... caffè".
Anche il party di questa sera rientra nell'iniziativa?
"Naturalmente. Qui non offriamo caffè, ma Martini. L'azienda ha creduto nel progetto ed è sponsor della serata. A giudicare dal numero di persone presenti credo che riusciremo ad aiutare parecchie associazioni e sono davvero contento".







lunedì 12 dicembre 2011

A colazione con...

Virginia Sanchesi
organizzatrice di eventi

Chi è Virginia Sanchesi?
"Una creativa che concretizza i suoi sogni, una curiosa nei confronti di ogni forma d'arte, di pensiero e di cultura. Una passionale nei confronti della vita che si impegna per realizzare le sue idee. Una donna che si mette in gioco e non ha paura di esporsi".
Parliamo della tua professione.
"Organizzo eventi e mi occupo di comunicazione editoriale con le edicole non solo di Torino, ma anche del Piemonte e della Lombardia. L'attività con questi punti vendita, che registrano in media 1500 contatti al giorno, consente alle aziende di avere una visibilità immediata e di verificare in maniera tangibile il successo di un'iniziativa".
Tra gli eventi che hai creato, quale ti ha soddisfatto maggiormente?
"Casanova a Palazzo, il fuoco e la passione. Palazzo Saluzzo Paesana è stata la location ideale per questa festa in cui non era obbligatorio mascherarsi, ma quasi tutti lo hanno fatto. Mi è piaciuto vedere che gli invitati avevano affittato abiti a tema per immergersi in un'atmosfera incantata e onirica".
Il prossimo appuntamento firmato da te?
"Il lancio del calendario di Claudio Molinaro, fotografo che stimo per la capacità di catturare l'essenza delle persone. Giunto alla terza edizione, Obiettivo donna 2012 non presenta modelle professioniste, ma signore di età compresa tra i 35 e i 60 anni che sono state selezionate dopo un casting effettuato in tutta la penisola. Dedicato ai 150 anni dell'unità d'Italia e a Torino, il lavoro viene presentato in anteprima al Top Club di corso Moncalieri 145 martedì 13 dicembre a partire dalle ore 20.00. Ad organizzarlo è Libra Concerti, la mia agenzia. Si inizia con un light dinner e si prosegue con la musica e il taglio della wedding cake tricolore, una torta che ho fatto preparare per rendere omaggio alla bellezza Made in Italy. Abbiamo anche allestito un corner per chi desidera candidarsi come modella per il calendario 2013. Il costo dell'ingresso alla festa è 20,00 euro e il divertimento è assicurato".






martedì 6 dicembre 2011

Che Fisico!


Vulcanica, creativa, fantasiosa e sempre in movimento (sia mentalmente sia per lavoro): conosco Cristina Ferrari e posso affermare che rappresenta la testimonial ideale delle sue fantastiche creazioni. Negli anni ci ha abituati ad uno stile raffinato e di alto livello in cui bikini, pareo & company hanno smesso di essere semplici esempi di beach wear per diventare veri capi di beach couture. L'attenzione ai dettagli, la selezione dei tessuti, la scelta del bicolore doppiato che consente di avere due costumi in uno, fanno di Fisico il brand più glam e chic da sfoggiare tanto in spiaggia quanto a bordo piscina. Poliedrica e curiosa, negli anni la stilista ha ampliato la collezione proponendo anche tutta una serie di accessori e abiti ideali per il giorno, ma anche per un party serale, e caratterizzati da un mood iper femminile ed elegante, ma soprattutto capaci di far sentire chi li indossa una vera donna.
La stessa attenzione che ripone nelle creazioni Fisico si ritrova anche in Fisichino, la linea baby che ricalca il mood woman e che Cristina ha creato nel 1997 in onore della figlia. Perché la femminilità è innata a prescindere dall'età e chi più di lei, icona di stile e di fascino, è capace di rappresentarla?





venerdì 2 dicembre 2011

a colazione con...

Maurizia Pennaroli
personal shopper


Che cosa significa essere una personal shopper a Torino?
"In Italia, in generale, l'idea del personal shopper è diversa rispetto agli States: a noi i clienti non chiedono di comprare diamanti e auto di lusso, ma abbigliamento e food. Le signore torinesi vogliono una consulenza di moda o perché desiderano cambiare look o perché cercano negozi nuovi rispetto a quelli in cui si servono abitualmente. Un altro settore molto forte in città è quello enogastronomico: i turisti ci riconoscono delle eccellenze in fatto di vino e cibo".
Chi si rivolge a te?
"Soprattutto persone in visita a Torino che approfittano dello shopping per conoscere la città e i suoi locali storici. Poi molte neolaureate che devono iniziare la carriera professionale ed hanno bisogno di un'immagine adeguata, ma hanno a disposizione un budget contenuto, le mamme delle future spose e le signore che cercano uno stile in linea con l'età e la taglia. Con molte clienti ho creato un rapporto di fiducia e un percorso che le ha portate lentamente a cambiare il proprio look".

Quale iter occorre seguire per diventare personal shopper?
"Bisogna essere preparati: io ad esempio ho seguito un corso organizzato dall'Ascom ed ho studiato la realtà commerciale di Torino. Occorre anche essere attenti alle tendenze, anche quelle meno urlate, ed essere informati su tutto: food, design, bigiotteria, antiquariato, moda e non solo. Occorre poi saper ascoltare le esigenze dei clienti e concentrarsi su di loro, perché le due ore con una personal shopper devono essere una coccola".

Un aspetto difficile della tua professione?
"I primi istanti dell'incontro, quando devi conoscere una persona e capirne immediatamente i gusti e le esigenze. A volte ci sono clienti che non vogliono farsi consigliare per cui il mio ruolo diventa quasi scomodo".
Un bilancio?
"Sono molto soddisfatta: aiutare le persone è piacevole. A volte donne che si sentono goffe o poco femminili acquistano sicurezza e mi ringraziano per il supporto psicologico che ho dato loro. Ho una clientela fidelizzata e questo mi fa piacere, ancora più dei complimenti che ricevo".
Un momento del tuo lavoro che ti è rimasto impresso?
"Un marito che ha regalato alla moglie un incontro con me dopo la gravidanza. Un modo per farla sentire bella e sicura di sé".




lunedì 21 novembre 2011

Eva chiama Eva - Leadership femminile

Vi segnalo questo libro di Giustiniano La Vecchia non solo perché conosco personalmente l'autore, ma anche perché l'ho letto ed ho trovato molte verità. Senza retorica e luoghi comuni, Giustiniano descrive la situazione di tante donne di oggi che sono professioniste, mogli, mamme, figlie, amiche e che cercano di fare tutto al meglio (e ci riescono, eccome). Eva quindi sei tu, sono io, è ogni lei che veste abiti normali, ma nasconde un'indole che farebbe invidia a wonder woman! 
Il libro affronta una serie di temi non banali che riguardano molte di noi: in un mondo del lavoro tendenzialmente maschilista, come si posiziona la donna manager? Tra il modello mascolino e arcigno e quello super sexy in tacco dodici esiste una lei "normale" che è sì una professionista capace, ma anche una partner attenta e una una mamma affettuosa? Il così detto sesso debole può essere soddisfatto della propria professione senza per questo dover rinunciare all'amore oppure è costretto a vivere con un costante senso di colpa sia la sfera emotiva sia quella professionale perché è sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato? Soprattutto, esiste un great place to work nel quale la donna viene rispettata e non è soggetta all'esilio più o meno forzato o a battute sessiste? Le manager sanno fare squadra oppure sono in lotta tra loro? 
Tranquille, c'è un lieto fine, altrimenti non saremmo ancora qui a leggere... 
Il modo migliore per conciliare tutto è quello che Giustiniano La Vecchia indica come il 33-33-33. Fatto 100 il fattore tempo, basta dedicare il 33% al lavoro, il 33% al partner e il 33% ai figli. E il restante 1%? Godetevelo intensamente!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...